Se si dovesse usare la parola più appropriata, si dovrebbe parlare di delazione. O infamia. La società d’oggi, impregnata di quello stupido concetto di legalità, è cosituita da persone che per senso del dovere o, un altro concetto molto di moda, per senso civico si armano di fotocamera e filmano chi non rispetta le regole.

Non pagare il biglietto, scavalcare il tornello, fuggire dalle guardie, attaccare un adesivo, volantinare, organizzare una protesta non autorizzata dall’autorità (vi rendete conto del controsenso di chiedere l’autorizzazione al potere per protestare contro il potere?), tutte queste azioni sono considerate da molti illegali, quindi illegittime, quindi pericolose per la convivenza.

Ah, quello non paga il biglietto, ora lo filmo e lo denuncio! Quello passa il tornello senza pagare? Ora chiamo la vigilanza. Quello crea disordine, puzza, si droga, non rispetta le regole come dovrebbe? Lo tengo fermo e aspetto che la polizia gli dia una bella lezione!

Tutti questi bravi cittadini che aspirano a diventare guardie e controllori degli altri dovrebbero vergognarsi sia per il ruolo che vogliono svolgere, sia per l’incapacità di porsi i problemi in una chiave diversa dal semplice legale/illegale. Non pagare il biglietto viene definito un gesto da teppisti, prepotenti, furbi; queste pecore senza cervello si stanno iniziando a divertire con i loro filmati infami e le loro geniali proposte perché tutti rispettino le regole. Su romafaschifo.com un bravo cittadino si lamenta del fatto che la gente si accodi ad altri passando il tornello senza timbrare il biglietto, e aggiunge: ” “Continuare a favorire tutti questi furbi e prepotenti, non solo si crea un considerevole mancato introito, ma diminuisce di parecchio la percezione della sicurezza dei viaggiatori perché durante l’ attesa sulla banchina, nelle metro e l’ uscita si sentono intoccabile e danno fastidio agli altri passeggeri”.

E la risposta che gli viene data è

“Luigi ci prometti che la prossima volta fai un video? Non guasta mai. Inoltre una cosa, che tu non consigli ad Atac, per risolvere buona parte del problema (non tutto) sarebbe sufficiente attivare i tornelli in uscita anche. A Milano lo hanno fatto da qualche settimana, con eccellenti risultati. A Roma la vidimazione in uscita è prevista, ma non si effettua. Perché?

-Roma fa schifo”

Capito? Questa gentaglia che non paga, con la sua sola presenza, dà fastidio perché si sente intoccabile!

Non è che forse sono i dirigenti e i padroni a sentirsi intoccabili? E le cubiste assunte senza concorso? E cosa dire degli impicci dell’Atac come-ultima in ordine di tempo-le tangenti versate per comprare autobus senza fattura? Cosa dire di questo branco di fascisti miliardari che gestiscono un azienda pubblica come fosse roba loro? Invece di fare inchieste su chi impone l’aumento del biglietto e fa aspettare la gente per ore alle fermate, invece di chiedervi com’è possibile che a Roma ci siano solo 2 linee metro e intere zone non collegate col centro, volete solo più guardie e meno graffiti. Più legalità andate a chiederla, se proprio ci tenete tanto alla legge, a chi ruba i soldi e a quelle facce da culo dell’Atac, che si stanno comprando un palazzo nuovo per decine di milioni di euro.

Noi ribadiamo che non pagare il biglietto, saltare il tornello e rivendicare un servizio pubblico gratuito ed efficiente è giusto e doveroso; e invece di filmare chi non paga (che poi tutti pagano indirettamente, ma vabbè…) andate a filmare chi ha in mano il potere e tutte le schifezze che fanno loro. Noi non vogliamo né guardie né tornelli, perché viaggiare è un diritto di tutti e chi non ha soldi o non vuole alimentare questa azienda ridicola ha il diritto di prendere la metro come ce l’ha il bravo cittadino borghese con molto senso civico e un grande rispetto delle regole.

 

 

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10 ragioni per non pagare il biglietto

1) Trovo che l’aumento del biglietto e delle tariffe non giustifichi azioni di boicottaggio.
Se vogliamo un servizio migliore, dobbiamo pagare di più, no? In primo luogo, il trasporto pubblico è già finanziato con le tasse di tutti noi, e in quanto pubblico dovrebbe farsi carico di ingenti perdite di denaro, se questo denaro venisse utilizzato per un reale miglioramento del servizio; purtroppo il bilancio dell’Atac è sempre in rosso, perchè vengono impiegati milioni di euro per comprare la nuova sede all’EUR, per i super-stipendi dei dirigenti, per gli appalti milionari e per vernici anti-graffiti con cui coprire i veicoli e non per migliorare il servizio! In secondo luogo, e non scordiamocelo, il servizio di trasporto pubblico a Roma pretenderebbe investimenti di gran lunga superiori a quelli che si possono raccogliere con l’aumento delle tariffe; non che i soldi manchino, eh, perché se si decidessero una buona volta ad annullare il TAV e a destinare un po’ di quei fondi per migliorare il servizio di trasporto pubblico, saremmo tutti più contenti, da Trieste in giù!

2) Non pagare il biglietto è un gesto incivile e illegittimo. Chi usufruisce di un servizio, deve pagare.
Ripetiamo che, nonostante l’immagine di imprenditorialità ed efficienza con cui i dirigenti amano presentare l’Atac, l’azienda è di proprietà pubblica, ed è anche di nostra proprietà. La pensano in maniera diversa il Sindaco, che l’ha presa per un centro di collocamento per i suoi amici, e i dirigenti, che credono di avere il potere dei satrapi orientali, mentre le uniche due caratteristiche che li avvicinano a tale categoria professionale sono i generosi stipendi e il catastrafottersene delle persone normali. Visto che quello del rispetto è un gioco che si gioca in due (pretendono da noi la “legalità” e la “civiltà” e loro, incapaci manager pubblici, si rubano i soldi mentre gli autobus vanno a fuoco?!); visto che noi non ci sentiamo molto rispettati da chi ci fa viaggiare  ammassati come bestie da macello in catorci che si smontano perché troppo vecchi e troppo carichi, e che “civile” è l’ultima parola con cui ci verrebbe da descrivere questo “servizio”; visto che finché si va avanti piegando il capo le cose non miglioreranno; e visto soprattutto che ci siamo rotti le scatole di sentirci raccontare favolette sulle presunte cause dei disservizi, che ci teniamo a ricordarlo, non sono casuali, ma strutturali a questa gestione del servizio; viste tutte queste ragioni, noi salutiamo con simpatia chi decide di non contribuire  agli stipendi d’oro di questi signori, e appoggiamo tutte le forme di lotta che mirano a sovvertire questo stato di cose, purché non scadano nella guerra tra poveri (tra viaggiatori e lavoratori, ad esempio. Non è colpa dell’autista se l’autobus fa schifo o la metro va a 2 km all’ora!).

3) Di sicuro il servizio funzionerebbe meglio se fosse gestito da privati.
Se il servizio fosse gestito da privati, ciò implicherebbe che tale privato potrebbe guadagnare degli utili dalla gestione di tale servizio. Per noi ricavare utili dal trasporto delle persone è un’idea stupida come è un’idea stupida far pagare gli impiegati per farli entrare in ufficio. Usiamo i mezzi per andare lavorare e per andare a spendere i nostri soldi (e quindi per regalare il nostro tempo e il nostro denaro), e dobbiamo pure regalare soldi a qualcuno che ci lucra sopra? Sarebbe come dire che dobbiamo assicurare dei profitti a chi ci fornisce l’acqua  del rubinetto! Avere dei tram e delle metro che funzionano è così impossibile? Un privato avrebbe interesse a gestire solo linee “remunerative”. Linee poco frequentate, ma indispensabili per raggiungere quartieri o borgate più isolate verrebbero semplicemente soppresse, e tanti saluti al presunto “diritto alla mobilità”. Perché nella maggior parte dei paesi i servizi di trasporto sono gestiti dal comune e sono pure efficienti e qua si crede ancora che il privato funzioni meglio? E poi che i privati gestiscano meglio, perlomeno in Italia, è una favola da cui occorre svegliarsi: basti guardare quello che è successo a Trenitalia.

4) Visto che siamo in un periodo di grave crisi economica, non pensate che tutti dovremmo sacrificarci un po’ per uscirne?
La crisi non è neutra, nel senso che non colpisce tutti allo stesso modo, anzi, proprio coloro che l’hanno causata, in ogni ambito della società, stanno continuando ad arricchirsi alle nostre spalle, imponendoci tagli, tasse, aumenti dei prezzi, insomma i famosi sacrifici! Per questo è necessario iniziare a riprendersi quello che ci  spetta, senza attendere che qualcuno miracolosamente lo faccia al posto nostro. Gli affitti sono alle stelle ma ci sono tantissime case vuote? andiamo ad occuparle! Aumenta il biglietto e peggiora il servizio? Non  paghiamo più, e rivendichiamo il trasporto gratuito!

5) Voglio dire, ma non stiamo un po’ esagerando? In fondo si tratta solo di autobus…
Roma è la seconda capitale più estesa d’Europa, e quando si parla di queste dimensioni, il trasporto pubblico diventa essenziale nello svolgersi delle nostre vite. Il servizio, oltre ad essere carente, è  anche organizzato in maniera folle; basti pensare che per andare da una periferia all’altra si è praticamente obbligati a passare per il centro, anche se in linea d’aria il tragitto sarebbe molto più breve; ciò fa sì che intere zone della città siano inaccessibili. Dover impiegare ore anche per gli spostamenti necessari, come andare a lavorare o a studiare; essere obbligati a prendere la macchina di sera per divertirsi (con tutti i rischi che ne derivano) perché la metro è chiusa e i notturni non coprono tutta l’area cittadina; essere incerti sui tempi di  arrivo degli autobus e sulla durata dei viaggi; sono tutte cose che influenzano profondamente le nostre vite. Perché siamo obbligati a vivere così?

6) Vi scordate forse del fatto che a Roma c’è un traffico clamoroso.
Se gli autobus non passano è anche colpa di questo fatto. A parte che la presenza di più o meno automobili non influenza il fatto che gli autobus si guastano per scarsa manutenzione, e poi vengono riaggiustati alla bell’e meglio, il rapporto tra trasporto pubblico e traffico funziona a doppio senso. E’ vero che il traffico di Roma contribuisce al peggioramento del servizio, ma è anche vero che se la gente preferisce o è obbligata prendere la macchina (ossia preferisce o è obbligata spendere e stressarsi di più per fare lo stesso tragitto) lo fa perchè il servizio è indecente. Servono più mezzi, più linee (sia di superficie che sotterranee) distribuite meglio sul territorio e attive anche di notte, più corsie preferenziali per i mezzi pubblici. Il fallimento di questo modello di mobilità è evidente e sotto gli occhi di tutti. Imporre un altro modello è vitale, anche per quello che riguarda la salute: spostarsi in macchina è molto più inquinante che spostarsi coi mezzi pubblici, e rende l’aria della nostra città irrespirabile.

7) Parole molto belle… ma credete che cambi veramente qualcosa non pagando il biglietto?
Ovviamente siamo realisti, e non crediamo che il non pagare il biglietto in sé riuscirà a cambiare lo stato delle cose. La nostra è una provocazione volontaria, che mira a stravolgere il modo consueto di affrontare il problema del trasporto pubblico. Da un lato ci rivolgiamo a chi si è rassegnato a vedere le cose andare sempre in questo modo, dimostrandogli che piegare la testa non è l’unica soluzione, ma è possibile tornare a parlarsi, comunicare e cercare vie d’uscita diverse: lottare per cambiare le cose è possibile e conveniente! D’altro canto ci rivolgiamo anche a chi ha autonomamente iniziato a non pagare il biglietto; non pagare il biglietto non è un’azione “personale”, non è un “peccato” di cui bisogna vergognarsi, è un’azione che deriva sì da motivazioni personali, ma può acquisire un grande significato politico; chi non paga il biglietto non è solo contro l’Atac, ma è anche a favore di un nuovo modo di gestire le cose, di interagire, di lottare.

8) Va bene, ma a livello pratico? Che proposte portate?
Per ora quello che ci interessa è suscitare un dibattito in seno alla cittadinanza su questa questione. Non siamo un partito, quindi non abbiamo un programma prestabilito da presentare per ottenere consensi; vogliamo che le persone si riuniscano nei quartieri dove vivono, lavorano o studiano, e si reimpossessino dei loro tempi e dei loro spazi; vogliamo che parlino, e che si rendano conto che non sta scritto da nessuna parte che dobbiamo vivere in questo modo. Da questa discussione diffusa e dal basso poi nasceranno le proposte migliori.

9) Ok, sono molto d’accordo con quello che dite. Sta di fatto che  l’altro ieri sono stato multato perché non avevo il biglietto, e quindi  mi sono fatto l’abbonamento. Spero che non mi insulterete per questo.
La questione non è “chi paga” o “chi non paga”. La questione è tra chi si rassegna e chi si attiva per immaginare alternative possibili, al di là che poi si paghi o meno il biglietto. Chi si rassegna crede che le cose non cambieranno mai, e magari continua a pagare il biglietto pur venendo trattato come un capo di bestiame, o magari non paga il biglietto, pensa solo a sé stesso, e se ne fotte di come va il mondo. Spesso chi si rassegna ama trovare nelle categorie più deboli i capri espiatori per lo sfacelo che gli si presenta davanti agli occhi: “La  colpa è di chi non paga il biglietto”, “Tutta colpa di questi immigrati, che nemmeno si alzano per cedere il posto!”, “Questi lavoratori, sempre in sciopero, non vogliono mai lavorare!”; sono gli embrioni di una guerra tra poveri, fomentata dalle istituzioni, che sono ben contente che la gente non si focalizzi sul vero problema.

10) Ma come posso darvi una mano?
Ognuno può contribuire come può. Nel comitato sono presenti persone che hanno subito talmente tante angherie dall’Atac, e per talmente tanto tempo, che sarebbero disposte a farsi saltare in aria in cima al Monte  Everest, se questo contribuisse a sbugiardare la dirigenza e a migliorare il servizio. Ovviamente non ci aspettiamo da tutti un simile livello di combattività. Puoi partecipare alle riunioni del comitato, puoi passare per prenderti gli adesivi o il materiale prodotto dal comitato; puoi diffondere i documenti del comitato tra le persone che conosci; al limite va bene anche condividere su FB gli articoli del blog e della pagina Facebook.Ma potresti anche fare qualcosa di meglio: incontrarti con due tre, quattro amici (ma anche di più, eh, mica è vietato), ed autorganizzarti, dando tu stesso vita ad un comitato. Noi saremo sempre pronti ad aiutarti, a fornirti materiale e presenza. La nostra idea è quella di far sorgere un’infinità di comitati di quartiere che parlino della questione del servizio di trasporto (e non solo: anche del problema dell’abitare, della sanità, ecc.); per noi l’autorganizzazione è la migliore delle forme di lotta.

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Abitare nella crisi

    Il nostro intento è quello di far conoscere tutte quelle lotte che riguardano la riappropriazione di ciò che appartiene alla gente, alle necessità di tutt* noi e non alla speculazione e al profitto. Anche, e soprattutto, la casa è un bisogno, specialmente in una città come Roma dove si registrano almeno 50.000 case sfitte e l’anno scorso sono stati oltre 2300 gli sfratti per morosità (circa 6 al giorno). Roma è la città dei palazzinari ma anche dei movimenti che lottano per il diritto alla casa per tutti e tutte, italiani e non. I giornali non ne parlano- o ne parlano criminalizzando e banalizzando le lotte- ma di occupazioni e sgomberi ce ne sono moltissimi ogni anno, ed è proprio grazie alle occupazioni che molte persone riescono ad avere un tetto sotto cui dormire.

ABITARE NELLA CRISI

SABATO 22 SETTEMBRE

ORE 10.30

ROMA – VIA DEL PORTO FLUVIALE 12

(METRO B – PIRAMIDE e/o GARBATELLA)SABATO 22 SETTEMBRE
per info http://abitarenellacrisi.noblogs.org/

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22 e 23 settembre al parco di Aguzzano

Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento di Aguzzano e invitiamo tutt* a partecipare a questa iniziativa di riappropriazione di uno spazio che non solo si vuole libero dal cemento e dalla speculazione, ma anche luogo di sperimentazione per una nuova socialità. RIAPPROPRIAMOCI DI AGUZZANO

Il Parco di Aguzzano è un enorme risorsa del nostro quartiere;
purtroppo, il suo ruolo è stato spesso relegato ad un “intervallo di verde tra due tonalità di grigio”.

20 anni fa le battaglie dei quartieri limitrofi al parco sono riuscite a difendere quest’ampia area verde dall’edificazione, ottenendo l’istituzione del parco come area protetta regionale.Oggi il coordinamento di Aguzzano sta ricostruendo un percorso che non si limita a tutelare il Parco di Aguzzano dall’ennesimo attacco speculativo di palazzinari e amministratori, ma vuole proporre un altro modo di concepire gli spazi e la socialità.

A seguito dell’attacco squadrista alla festa dei giovani studenti nella notte del 12 settembre, è ancora più importante ribadire insieme che il quartiere non si fa intimorire e che Aguzzano è e sarà sempre di più il cuore della socialità del nostro territorio.

Invitiamo quindi tutti e tutte a partecipare ad una due giorni di iniziative tematiche, concerti, dibattiti, giochi al casale Alba 2 come primo momento di aggregazione in uno dei casali del parco, abbandonati a se stessi da ormai troppo tempo.

PROGRAMMA:

SABATO 22 SETTEMBRE
16 Incontro dibattito : “Territori liberi e antifascisti”
18.30 Performance acrobatica sui tessuti con lettura sulla Val di Susa
20 Cena sociale
21.30 Concerto di fiati Stacchi a Spillo
dalle 23 DJset

DOMENICA 23 SETTEMBRE
9.30 Iniziativa di pulizia del parco
dalle 10 al tramonto Mercatino del baratto
10 Assemblea-incontro sul progetto “Orto-giardino urbano di Aguzzano”, proiezione filmato “Vivere senza petrolio”
10.30 Caccia al tesoro per bambini e ragazzi
13 Pranzo sociale
15 Musica itinerante nel parco con la Murga
16 Incontro – dibattito: “Territori in lotta: dall’Amazzonia ad Aguzzano passando per la Val di Susa” ; spettacolo marionette per bambini
18 musica fino al tramonto “Pizzica ma non fa male…”

22 e 23 Settembre FACCIAMO RIVIVERE il casale ALBA 2…
…ED è SOLO L’INIZIO!

Coordinamento di Aguzzano

 

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giusto per non dimenticare quanto diamo fastidio

http://www.youtube.com/watch?v=i79Y9uU6Te0

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Autobus che bruciano, pendolari violenti e un bel palazzo nuovo all’Eur

Mentre ci prepariamo ad affrontare un autunno difficile, dopo gli ennesimi scandali che ci regala l’Atac (autobus che prendono fuoco, 1/3 dei mezzi di superficie che hanno registrato un problema tecnico nel solo mese di luglio 2012, metro A chiusa nel pieno dell’estate, guasto al software della linea B…) vi linkiamo alcuni articoli che parlano di realtà in cui il trasporto pubblico è gratuito, completamente o in parte.

http://www.comune.cuneo.gov.it/ambiente-e-mobilita/trasporti/trasporto-pubblico/free-bus-area.html

http://fr.ekopedia.org/Transports_en_commun_gratuits#France

 

http://viaggi.virgilio.it/foto/gallery/autobus-citta-dove-viaggia-gratis/aubagne_mmid65684.html#11

 

E’ notizia di questi giorni che la regione ha istituito una nuova commissione consultiva con il compito di esprimere pareri a Regione e a enti locali sulle problematiche e su ogni questione relativa al trasporto pubblico non di linea. http://www.clickmobility.it/mobility/permalink/roma-trasporto-non-di-linea-arriva-la-commissione-consultiva.action Quanto guadagneranno politici, sindacalisti ed “esperti” per questa importantissima attività?

Riguardo all’Atac, è divertente ogni tanto dare un’occhiata alla sezione notizie del sito. Ad esempio, si racconta la storia di un uomo di giovane età, italiano (…), che, sorpreso senza biglietto, avrebbe prima sputato addosso al ferroviere (?), poi l’avrebbe spinto diverse volte, per poi impugnare un estintore, cercare di lanciarlo addosso al povero ferroviere, per poi ancora scappare via senza però dimenticarsi di danneggiare la stazione e rubare un telefono al manovratore (?).  La stazione Giardinetti regala sempre belle storie..chissà se qualcuno si chiede che tipo di servizio venga offerto in quella zona. Intanto due poveri dipendenti sarebbero stati medicati al pronto soccorso..

In un altro orgoglioso aggiornamento, Atac ricorda  che la rinegoziazione del contratto di acquisto del futuro palazzo dell’azienda, insomma la nuova sede che si troverà all’Eur, avrebbe fatto risparmiare alcuni milioni di euro, senza però dare molta importanza al fatto che l’Atac spenderà 114 milioni di euro per comprarsi un palazzo. Sì, 114 milioni di euro per il nuovo palazzo…

Ma li raggiungeremo anche lì, se necessario.

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Nuovi appuntamenti

A un mese dall’aumento del biglietto è ormai chiara la beffa. Il servizio ATAC, infatti, continua a essere causa quotidiana di malumore per gli utenti. Abbiamo visto succedersi la precipitosa apertura della metro B1 (la sera prima mancavano decine di permessi, magicamente non erano più necessari il giorno dopo? mistero…) con i disagi e i ritardi che ci si aspettava, minacce ai lavoratori che nn ci stavano a lavorare e far viaggiare senza le necessarie condizioni di sicurezza e il cambio del piano autobus nel quadrante nord-est della città che ha privato interi quartieri di linee importanti. Gli stipendi dei manager sono sempre gli stessi, le banchine della metro sono sovraffollate, gli autobus arrivano in ritardo e la metro C chissà quando la vedremo funzionare.
Questo 50 centesimi in più pesano e si sente. Non possiamo farci vincere dalla passività, è doveroso continuare a parlarne con gli amici al bar e con gli sconosciuti con cui condividiamo le infinite attese delle vetture, in coda quando facciamo la spesa e con i vicini di casa. Fondamentale organizzarsi su base cittadina e di quartiere per riprenderci i servizi di cui abbiamo bisogno. Ma ad un attacco del genere non è sufficiente rispondere colpo su colpo, bisogna pretendere di più: un servizio pubblico gratuito ed efficiente.

Per continuare a discuterne saremo presenti il pomeriggio in piazza dei Geranei il 4 luglio, a Magliana il 6 e rilanciamo l’appuntamento del 7 luglio, ore 10.30 a Piramide, per l’iniziativa “Riprendiamoci le spiagge”.

E come sempre… ATAC ROMA NON TI PAGO!non vi paghiamo!

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quando si finge di non capire

Lo sappiamo tutti che i responsabili dei malfunzionamenti dell’ATAC non sono i lavoratori, ma chi dovrebbe gestire l’azienda e non lo sa fare, chi si intasca i soldi pubblici mentre la gente aspetta le ore che passi un autobus; sono responsabili anche i politici che non vogliono finanziare il trasporto pubbico perché in questo paese si è sempre privilegiata l’automobile. Non sono i lavoratori a dover essere nuovamente colpiti!
E’ possibile che non si dica chiaramente di chi è la colpa di questa situazione? E intanto il Codacons presenterà domani un esposto in Procura. Ha riferito il prsidente del Codacons: “Ancora una volta gli incolpevoli cittadini sono stati presi ad ostaggio dai lavoratori del trasporto pubblico”.
E’ ora di finirla con questa guerra tra chi non ha colpe. E’ forse una colpa applicare alla lettera i regolamenti aziendali? E’ forse una colpa rifiutarsi di guidare una metropolitana così pericolosa da poter provocare un incidente? E’ forse colpa dei macchinisti se la metro B1 è una pagliacciata e se li obbligano a fare gli straordinari?

http://www.codacons.it/articoli/metro_b_proseguono_i_disagi_il_codacons_prepara_esposto_in_procura__249594.html

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Conca d’Oro, contro il caro-bus “Atac Roma, non ti pago”

Conca d’Oro, contro il caro-bus “Atac Roma, non ti pago”
A Conca d’Oro manifestazione di protesta del Comitato Romano per le Autoriduzioni contro il rincaro delle tariffe: “L’Atac e Alemanno – scrivono gli attivisti su un volantino – tentano di mascherare un servizio di trasporto pubblico indegno con la ridicola inaugurazione della metro B1. L’aumento del biglietto e degli abbonamenti non serve a migliorare il servizio, ma a coprire i debiti causati da sprechi, ruberie e assunzioni facili”. Gli attivisti hanno anche attaccato degli adesivi fuori alle uscite della metropolitana: “Biglietto a € 1,50? Atac Roma non ti pago”, recita lo slogan

da Repubblica.it

p.s.= precisiamo che noi non ci limitiamo a contestare l’aumento del biglietto e degli abbonamenti a fronte-oltretutto-di un peggioramento del servizio. noi rivendichiamo un servizio di trasporto PUBBLICO e GRATUITO

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la metro fantasma e le fermate ballerine

Ad ogni sconcertante notizia sembra non ne possona seguire di peggiori. Ma l’Atac ne sa sempre una più del diavolo per rendere la vita impossibile agli utenti.

Con l’elenco delle date in cui avrebbe dovuto aprire la metro B1 ci si potrebbe giocare al lotto. Se la combinazione non dovesse risultare vincente non vi preoccupate, ogni giorno salta fuori una data nuova e prima che la nuova linea apra veramente magari qualcuno sarà fortunato. State pensando “prima o poi aprirà e chissà che vada meglio”?. Su un articolo di paesesera.it Emiliano Pretto del Comitato Metropolitane per Roma dichiara l’inaugurazione avverrà con l’attuale parco mezzi, con 5 treni dirottati sulla B1. Secondo i calcoli del comitato passerà un treno ogni 12 minuti. Comodo…

La settimana scorsa sono apparsi dei cartelli che indicavano sommariamente modifiche e soppressioni di linee autobus per l’11 giugno. Qualche giorno dopo è stato segnalato l’errore: il nuovo assetto entrerà in vigore il giorno dopo l’apertura della metro. Con tutta la confusione che sa creare l’atac quasi non ci si stupisce. Capire quale sia il minore dei mali è sempre difficile in questo caso. Ma se il cambio di linee fosse davvero avvenuto così rapidamente sarebbe stato un grosso problema per centinaia di persone che avrebbero dovuto riorganizzare la propria vita in maniera diversa nel giro di una settimana. I cambi previsti, infatti, sono tutt’altro che marginali. Cancellato il 90d che collega termini e piazzale adriatico con talenti. Tagliati i collegamenti diretti tra nuovo salario – fidene e talenti. E mentre popolosi quartieri vengono isolati, il centro commerciale Porta di Roma diventa un nuovo importante capolinea. Sia mai che fare shopping diventi complicato!

(nella foto una delle fermate bus della nuova linea 435 in via di Casal Boccone, senza marciapiede e in un punto pericoloso)

Su montesacro.romatoday.it una signora segnala: “Vorrei far presente che con il nuovo assetto della rete bus, le persone che abitano in via Bonomi e via Gentiloni, con le linee 339 e 349 non sono in grado di arrivare al mercato di via Conti; entrambe le linee passerebbero in via Val Melaina verso Viale Tirreno. Praticamente coprirebbero entrambe lo stesso tragitto! Inoltre la linea festiva 36 verrà soppressa. Le persone anziane che abitano in questa zona dovrebbero prendere 2 mezzi per arrivare al mercato con un’ora e mezza di tempo con un biglietto atac al costo di 1,50 euro”.

Ribadiamo che questo aumento del biglietto è uno scandalo, che l’azienda è gestita in maniera fallimentare, che gli incapacissimi dirigenti continuano a prendere stipendi esagerati mentre il Comune di Roma non interviene in alcun modo.
Ribadiamo che non è tollerabile un sistema di trasporto pubblico che esclude interi quartieri, mette in difficoltà le persone anziane, non permette una fruizione agevole da parte dei disabili, non agevola gli studenti men che meno i fuorisede.
Ribadiamo che noi non ci stiamo, che non alimentiamo più questo sistema malato e che
IL BIGLIETTO NON LO PAGHIAMO!

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