A un mese dall’aumento del biglietto è ormai chiara la beffa. Il servizio ATAC, infatti, continua a essere causa quotidiana di malumore per gli utenti. Abbiamo visto succedersi la precipitosa apertura della metro B1 (la sera prima mancavano decine di permessi, magicamente non erano più necessari il giorno dopo? mistero…) con i disagi e i ritardi che ci si aspettava, minacce ai lavoratori che nn ci stavano a lavorare e far viaggiare senza le necessarie condizioni di sicurezza e il cambio del piano autobus nel quadrante nord-est della città che ha privato interi quartieri di linee importanti. Gli stipendi dei manager sono sempre gli stessi, le banchine della metro sono sovraffollate, gli autobus arrivano in ritardo e la metro C chissà quando la vedremo funzionare.
Questo 50 centesimi in più pesano e si sente. Non possiamo farci vincere dalla passività, è doveroso continuare a parlarne con gli amici al bar e con gli sconosciuti con cui condividiamo le infinite attese delle vetture, in coda quando facciamo la spesa e con i vicini di casa. Fondamentale organizzarsi su base cittadina e di quartiere per riprenderci i servizi di cui abbiamo bisogno. Ma ad un attacco del genere non è sufficiente rispondere colpo su colpo, bisogna pretendere di più: un servizio pubblico gratuito ed efficiente.
Per continuare a discuterne saremo presenti il pomeriggio in piazza dei Geranei il 4 luglio, a Magliana il 6 e rilanciamo l’appuntamento del 7 luglio, ore 10.30 a Piramide, per l’iniziativa “Riprendiamoci le spiagge”.
E come sempre… ATAC ROMA NON TI PAGO!