Lavoratori sottopagati, stanchi, stressati e, soprattutto, ignorati dall’azienda. Un’azienda che non si preoccupa nemmeno della sicurezza, oltre che della salute fisica e mentale dei suoi dipendenti. E’ questa l’Atac che ci chiede di pagare di più, evidentemente senza nemmeno usare quell’aumento per aumentare lo stipendio dei macchinisti.
Da paesesera.it
Agenzia per la mobilità informa che “il servizio della linea B della metropolitana subirà forti rallentamenti a causa di una improvvisa indisponibilità di parte dei macchinisti”.
L’AZIENDA – “Da giovedì della scorsa settimana è in corso una agitazione di parte del personale della linea B della metropolitana fuori dalle regole del corretto confronto sindacale – fa sapere ancora l’azienda – Rallentamento delle operazioni di accudienza, scarti di convogli per guasti poi rivelatisi inesistenti, rifiuto di effettuare turni a straordinario concorrono a ridurre il livello di servizio, assicurato soltanto grazie all’impegno del restante personale della Linea B e del management”.
“L’Azienda perseguirà secondo le regole disciplinari vigenti i comportamenti estranei al corretto svolgimento della prestazione, per la doverosa tutela del servizio pubblico che deve essere garantito alla collettività – scrive Atac in un comunicato – L’azienda fa appello alla collaborazione da parte di tutti i dipendenti, anche in vista della prossima apertura della diramazione B1, che costituisce un passo importante per incrementare l’offerta su ferro per i cittadini della Capitale e rafforzare il loro diritto a una mobilita’ efficiente e sostenibile”.
IL SINDACATO – “I forti disagi che i romani stanno vivendo, purtroppo non sono dovuti a fantomatiche proteste, ma ad una carenza ormai cronica e più volte denunciata. È facile e nello stesso tempo molto grave, nei momenti critici, vista la necessità di dare spiegazioni all’utenza di addossare la colpa al personale, la realtà è che il management aziendale sapeva bene e da molto tempo che la situazione poteva precipitare. L’efficienza dei treni è indispensabile per mantenere alto il livello di sicurezza e i macchinisti hanno il dovere di segnalare ogni anomalia che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza, se qualcuno pensa che la sicurezza è una questione secondaria è bene che lo dica nel caso contrario è bene darsi da fare per fare in modo che la situazione rientri nella normalità – è la denuncia del Sul, il sindacato unitario lavoratori – Bisogna intervenire immediatamente per mettere in condizione le officine con la fornitura dei ricambi necessari a rispondere alle esigenze della metropolitana anche perché ci troviamo a ridosso di un grande appuntamento che è l’apertura della metro B1 ed il personale è il primo a voler che tale evento non subisca ritardi. L’azienda deve fare ogni sforzo necessario anche se la crisi che ha colpito il settore ha messo a dura prova l’efficienza del servizio”.
“Il TPL e nel caso di Roma anche le metro hanno bisogno di un’inversione di tendenza rispetto alle politiche nazionali che hanno introdotto forti tagli e messo in crisi le aziende – continua il sindacato – Non si può continuare con i tagli e bisogna ridare capacità imprenditoriale alle aziende. Gli sforzi del Comune di Roma per il TPL romano sono importanti, ma purtroppo ancora non bastano. La dirigenza ATAC non può pensare che il sistema si può reggere da solo, purtroppo l’azienda è in sofferenza da molto tempo e i sindacati hanno più volte lanciato l’allarme. Bisogna subito aprire un tavolo di confronto e trovare nell’immediato tutte le soluzioni possibili a garantire un servizio sicuro, efficiente e che rispetti gli impegni assunti con i cittadini Romani relativamente all’apertura della B1”.